domenica 20 luglio 2008

Un altro incivile

Mi sono rotto le palle. Non mi piace essere scurrile, ma adesso è più forte di me. Bossi ne ha fatta un’altra delle sue. O meglio, più di una. Prima se la prende con gli insegnanti del sud che rovinerebbero i virgulti del nord. Vorrei un po’ sapere come. Perché hanno un po’ di accento? Anni fa ero all’estero e c’erano altri ragazzi italiani. Senza che ci fosse bisogno di dirlo, ciascuno di noi aveva capito subito da quale parte d’Italia venisse l’altro. L’accento può essere più marcato, ma lo è dappertutto. Altra cosa è avere qualcuno che conosce solo il dialetto. Ma costoro non fanno gli insegnanti. Nota: io sono per la difesa dei dialetti, tutti…
Ma il minimo dei suoi minimi, l’Onorevole lo ha dato facendo “il dito” all’inno di Mameli. Su questo, oltre a dimostrare la sua arroganza , dimostra anche la sua ignoranza. Sì, nel senso che probabilmente ignora qualcosa, il ministro. Ignora che Mameli fu patriota che si batteva per la libertà della sua terra. Più o meno quello che il cassanese sostiene di essere.
Sentire poi altri onorevoli, La Russa a parte, che dicono che ci si concentra sulla forma e non sulla sostanza, fa imbufalire. Voglio vedere quanti continueranno a fare finta di niente. Ci siamo già dimenticati dell’assalto a San Marco? Certo, il carro armato faceva ridere, ma quello che mi fa specie è che tutti lo continuano a ritenere un bambino che ha fatto una marachella. Peccato che normalmente, chi fa una marachella viene punito…
Siamo tornati al “terroni” e compagnia bella, la Padania che ormai arriva alle Marche (ammazza, si deve essere spianato un po’ di terreno!), “Roma ladrona” ecc. ecc. ..La stessa Roma che viene frequentata continuamente, nei cui ristoranti gli onorevoli leghisti continuano ad andare a cena quando vanno in Parlamento, e la stessa Roma che dà loro una marea di privilegi come parlamentari della Repubblica. Se tanto aborrite tutto questo, perché non vi battete subito per eliminarli? Eh no… Una volta ho incontrato, all’aeroporto di Tel Aviv l’onorevole Borghezio. Io sono tornato in Italia in classe turistica, lui in business. Il volo era Alitalia, altro bersaglio degli strali…

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sembra che la sua reazione alle azioni di BOSSI siano squilibrate. Si vede che sotto c'è dell'astio che ribolle da tempo. Lo faccia uscire liberamente!
Sono gli insegnanti del sud? Chiedere che ai nostri piccoli siano curate le radici culturali che li collegano alla comunità locale la fa arrabbiare?
Sostenere che quando il numero degli insegnanti meridionali supera una percentuale critica questo non si può fare, la fa vedere rosso?
Che la qualità di molti insegnanti meridionali è scarsina perchè hanno a loro volta usufruito di istituzioni di scarsa qualità è noto a tutti ma non si può dire?
Sa, io sono leghista e mi interessa molto approfondire la sua rabbia anche se le chiedo di lasciarci la libertà di esprimere le nostre opinioni.
Quanto ai dialetti, se le interessa la loro difesa sappia che in realtà molti pensano che abbiano la dignità di lingue che vanno difese da un dilagante conformismo culturale che tende a farle morire.
Niente commento sul "dito" poichè non ho fonti oggettive da consultare su ciò che veramente è avvenuto. Nulla mi interessa delle sue opinioni sui nostri alleati di governo.
Le conseguenze del tragicomico assalto al campanile di San Marco hanno più da insegnare sul colonialismo culturale italiota che sulle potenzialità eversive della Lega. Se la preoccupa l'eversione in ben altre file può cercare per non perdere tempo. Indirizzi purtroppo non mancano.

Cooper ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Cooper ha detto...

Buongiorno sig. Dozio,
le posso assicurare che non c'è nessun astio. Come ho scritto, sono per la preservazione dei dialetti, il che implice la tutela delle radici culturali locali. Per quanto riguarda la qualità degli insegnanti, anche parecchi settentrionali lasciano a desiderare. Un mio insegnante universitario era solito dire "si muovi", la versione fantozziana del congiuntivo. Anche se devo aggiungere, a onor del vero, che era un ingegnere … Però pure io lo sono, e ancora credo di usare la versione di Carducci e Cattaneo.
Le opinioni si possono esprimere, ma il modo va controllato. Tant’è che c’è stata la GIUSTA levata di scudi quando la Guzzanti l’altra settimana ha espresso le sue. Ho contestato quella modalità (chieda all’assessore Mestrone), come adesso contesto quella di Bossi.
Catteneo rifiutò di giurare fedeltà al re, ma dubito fortemente che si sia mai sognato di insultare la bandiera italiana o quella di qualsiasi altra nazione. Perché allora si condannano coloro che bruciano le bandiere degli Stati Uniti o di Israele? Perché è vilipendio di un intero popolo, che non sempre si specchia nei suoi governanti. E’ come se qualcuno decidesse di bruciare lo stemma del suo casato, signor Dozio.
La forza di un popolo sta nella sua unità. Il vecchio motto “Divide et impera” è tuttora valido. Dividiamoci pure, e facciamoci comandare dagli altri. In campo politico, economico e sociale.
Pietro Cuppari

Anonimo ha detto...

Buongiorno,

ho avuto insegnanti siciliani estremamente capaci ed appassionati, ed insegnanti del nord, "padani", assolutamente incapaci ed impreparati. Ed anche viceversa. Non credo che la provenienza geografica sia ciò che conta, tutti erano italiani, come me e come gli alunni della Sicilia o di tutte le altre regioni della nostra penisola. Italiani capaci di insegnare od italiani meno capaci. Ed in una scuola italiana credo corretto che la provenienza regionale del docente sia ininfluente, il suo accento idem, mentre la sua preparazione no, quella deve essere valutata e all'altezza richiesta dal compito.
La difesa del dialetto è un'altra cosa, che personalmente non mi scalda più di tanto, ma capisco chi desidera che il proprio dialetto si trasmetta alle generazioni che seguono, è un patrimonio culturale anche affascinante. Ma cosa si può fare? Fare qualche ora di lezione di dialetto sottraendo tempo all'inglese od alla matematica? Ne dubito. Piuttosto si potrebbero aggiungere ore facoltative in cui insegnare il dialetto locale, facoltative perché non a tutti interessa che il proprio figlio parli correttamente il milanese od il napoletano. Meglio che dica "vada" e non "vadi" o "desse" e non "dasse", meglio che sappia cosa è un congiuntivo e quando lo si DEVE usare...

Altro discorso è il gesto di pesante offesa all'inno di Mameli, all'Italia quindi, ed alla sua capitale in cui Bossi, senza rinunciare ad alcuno dei privilegi che essa gli concede in quanto parlamentare, vive ed offre uno spettacolo indegno per un "Onorevole".

Salvo poi sentirlo giustificare dai suoi colleghi di maggioranza come uno che parla colorito.
Che schifo...