lunedì 11 agosto 2008

Vacanze 1.1

Stasera sono andato da Giulio a prendere il gelato. No, non a casa sua. Alla sua gelateria. Mordi Mela, in via Trento. Ve la consiglio, e non solo perché Giulio è un mio amico, ma proprio perché il gelato è buono, e costa pure poco. Io gliel’ho detto che avanti così non diventa ricco, ma lui dice che va bene…
Comunque, mentre eravamo lì ad aspettare che il gusto alla fragola fosse pronto (i nipoti vogliono solo quello…) abbiamo fatto una chiacchierata.
E mentre chiacchieravamo, abbiamo visto un gruppetto di ragazzi, adolescenti, che tornavano dalla piscina.
Cinque, sei amici che trascorrono l’estate a Limbiate. Probabilmente i loro genitori devono lavorare e loro passano il tempo andando in piscina. Alla loro età, la piscina di Limbiate era “Il Gabbiano” e starci fino a sera poteva essere problematico, ma si faceva. Così come si usciva la mattina in bicicletta, con uno zaino, un paio di panini e una bottiglia d’acqua e si andava nel parco delle Groane, nei boschi di S. Andrea.
Tornando a casa ho incrociato due bambini che giocavano con le loro biciclette sulla copertura del Garbogera. Vediamo chi frena dopo, verso le barriere. Occhio ragazzi. Io e Fabio, in questo modo, ci siamo schiantati in via S. Giorgio. E poi ci siamo rialzati, ridendo come matti, pieni di graffi e sbucciature, di fronte a una vecchietta che scuoteva la testa…
Certe cose non cambiano. E questo mi fa piacere. I ragazzi sono sempre gli stessi. Basta stare in compagnia, scambiare quattro chiacchiere e passare la giornata insieme. Tanti rimangono a Limbiate, l’ho già detto. E la città vive, nelle strade, nelle corti, in piscina, nei (pochi) parchetti rimasti, dove ancora si gioca a calcio. E ha tanto da raccontare. Basta saper ascoltare.

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